PERFETTA PER RICEVIMENTI
Villa Malenchini, il luogo straordinario e incantato per vivere i tuoi momenti da sogno.
IDEALE PER EVENTI
Una location in grado di trasformarsi per comunicare la cultura del cibo e del bien-vivre all’aria aperta
Mix di cultura e relax
Una passeggiata tra le splendide stanze di Villa Malenchini e i suggestivi viali del parco, per conoscere la storia del territorio
Il portone centrale di VILLA MALLENCHINI si apre in un’ampia terrazza cintata da una balaustrata in arenaria e ornata da grossi vasi di agrumi. L’atrio è formato da un grandioso e altissimo salone (comprendente anche l’altezza dell’ammezzato); i due portali opposti sono all’interno sormontati da loggiati ad uso passaggio per orchestrine.
Stile barocco e statua di scuola del Canova
L’ambiente è adorno di 4 alte specchiere di stile barocco con sottostanti divani; di una pregevole statua di scuola del Canova (Bartolini o Bandini) e di vari busti marmorei.
Di particolare interesse sono tre sale laterali con volte totalmente decorate, opera del pittore Cesare Baglione (o Baglioni), il quale, come è noto, fu al servizio della Corte Farnese fin dal 1574, lavorò intorno al 1600 nel Castello Ducale e morì a Parma nel 1611.
Grande artista decorativo, fu valente nel dipingere sale con frasche, fiori, frutta, mascheroni, cornucopie, tondi con figurine delicate, ornati e grotteschi caratteristici, talora strani e fantastici. Di questi originali lavori, oltreché nella villa Malenchini, ne sono visibili anche nel Castello di Torrechiara e nella Rocca dei Principi di Soragna.
Nel rosone centrale una donna ignuda con motto «Volubilis rerum domina». Sul vòlto, molte figure e molti canestri di frutta. Questa sala è unita, mediante ampia apertura, alla Seconda sala: con volta a cupola e 4 pennacchi agli angoli del pulvino.
«Volubilis rerum domina».
Nel rosone centrale ovale: figura volante femminile col motto «Arabia D. Fe» e «C. V. Corde». Nei pennacchi figure di colombi in vari atteggiamenti (nido, a coppia, in volo, ecc.). I dipinti di queste prime sale non sono opera del Baglioni, ma della scuola.
Il resto della volta presenta 4 grandi bellissimi ovali di paesaggi e una fantasia di daini, uccelli, pappagalli, delfini, cani, civette, ecc. Infine, 4 figure rappresentanti le 4 stagioni. Nelle altre sale fanno bella mostra pregevoli quadri decorativi, alti camini scolpiti in pietra o in marmo, ivi collocati però in epoca più recente.
La riquadratura delle sale, le spesse mura, i vòlti abbassati stanno a indicare come la parte centrale della villa sia del primo ‘600, mentre gli ambienti delle ali laterali risultano evidentemente costruiti nei secoli ulteriori: così una bella sala da biliardo con vòlto decorato a graziosi pannelli con paesaggi di epoca romantica.
Da menzionare, per ultime, una sontuosa sala da pranzo e una saletta già adibita a Oratorio privato dal C.te Giulio Zileri, allorquando, ordinato sacerdore, vi celebrava la S. Messa”.
Fonte: Lodovico Gambara (da «Le ville parmensi», 1966)